Lateral Thinking: Cos'è e come sfruttarlo sul lavoro

INDICE DEI CONTENUTI

Pensiero verticale e pensiero laterale

  • Il pensiero verticale

  • Il pensiero laterale

  • La nascita del pensiero laterale

Il pensiero laterale nella vita e nel lavoro

  • Come il pensiero laterale sviluppa la capacità del problem solving

  • Un esempio di pensiero laterale

  • Il pensiero laterale: una soft skill spesso trascurata

Come sviluppare il pensiero laterale

  • La consapevolezza

  • Considerare le alternative

  • Alterare gli elementi posseduti

  • Fare attenzione al caso

  • Allenare la curiosità

Conclusioni


Abbiamo già parlato di quanto siano importanti le soft skills e quali sono le più ricercate dai recruiters. Questo perché le competenze trasversali aiutano sicuramente nella ricerca di un lavoro soddisfacente ed in tempi relativamente rapidi.

A volte, i recruiters meno esperti o gli stessi direttori d’azienda, tendono a soffermarsi sulle hard skills o sui titoli dei vari candidati, tralasciando del tutto o quasi, anche quelle competenze trasversali ormai indispensabili come il problem solving, il critical thinking, l’intelligenza emotiva e così via.

Una di queste soft skills spesso trascurata è il lateral thinking, o più semplicemente pensiero laterale. Ma vediamo nello specifico di cosa si tratta.

Pensiero verticale e pensiero laterale

Per prima cosa è importante fare chiarezza. Esistono due tipi di pensiero: quello verticale e quello laterale. Il pensiero verticale è quello logico, quello per cui 2+2 farà sempre e solo 4.

Il pensiero laterale, invece, è quello creativo che permette di ragionare in modo diverso, fuori dal coro.

Questo tipo di pensiero non prevede formule logiche che possono risolvere i problemi, ma situazioni che possono trovare risoluzioni creative.

Questo non vuol dire però che il pensiero verticale sia inutile, anzi, è grazie ad esso se siamo in grado di risolvere la maggior parte dei problemi quotidiani, ma è solo se ha come alleato il pensiero laterale che trova la sua massima efficacia.

Il pensiero verticale

Il pensiero verticale è tipico delle hard skills e delle esperienze professionali.

Proprio per queste caratteristiche, tenderà a portarci verso la soluzione più logica, ma in alcune situazioni potrebbe bloccarsi. Il pensiero logico s’inceppa quando, facendo riferimento alle sue capacità e competenze, non riesce a trovare la soluzione, finisce quindi con l’irrigidirsi e insistere sui suoi costrutti e schemi mentali portandoci a dire, di conseguenza, che è impossibile trovare una soluzione a quel determinato problema.

Il pensiero laterale

Il pensiero laterale è più lento di quello verticale, proprio perché opera in modo diverso per arrivare a una soluzione. Mentre il pensiero logico tende ad eliminare tutte le informazioni che ritiene inutili, il pensiero creativo non butta via nulla e si prende il suo tempo per analizzare tutte le informazioni in suo possesso.

Al posto di chiudersi, amplia lo sguardo guardando la situazione da un punto di vista esterno e da più angolazioni. Questo il pensiero verticale non è in grado di farlo.

Il pensiero laterale è il tipo di pensiero delle relazioni personali poiché ci permette di assumere il punto di vista di più persone, mentre quello verticale risolve e basta o addirittura, si inceppa.

La nascita del pensiero laterale

L’ideatore, per così dire, del pensiero laterale, è lo psicologo Edward de Bono. Nel suo libro “The use of lateral thinking”, viene teorizzato e spiegato quello che è il pensiero laterale, ovvero una forma di pensiero non convenzionale che supera il normale pensiero logico. Il pensiero laterale porta ad avere visioni e prospettive differenti rispetto alla normale risoluzione logica di un problema, indagando strade sconosciute fino a quel momento.

Oggi lo chiameremmo in poche parole, “pensare fuori dagli schemi”.

Il pensiero laterale nella vita e nel lavoro

Il pensiero laterale risulta quindi essere fondamentale nella vita di ogni giorno e ancora di più, nel mondo del lavoro. Di fatti, questa capacità va a completare e ad ampliare una skill sempre più richiesta dai recruiters: la capacità del problem solving.

Infatti, se si è in grado di risolvere i problemi sul lavoro sia in modo logico che creativo, si avrà sicuramente un enorme vantaggio competitivo verso chi non possiede tale caratteristica.

Come il pensiero laterale sviluppa la capacità del problem solving

Non basta semplicemente dichiarare di avere ottime capacità di problem solving… bisogna anche saperle dimostrare!

Come fare?

Innanzitutto è necessario attivare il pensiero laterale facendo una lista di tutte quelle situazioni in cui non c’era una soluzione ma noi invece, ne abbiamo trovata una o più di una.

Per alcune posizioni lavorative, infatti, il pensiero laterale viene testato in fase di colloquio. Il recruiter ci potrebbe chiedere di raccontare un episodio della nostra vita, anche non lavorativa, in cui sembrava non esserci una soluzione e noi invece l’abbiamo trovata.

Oppure ci potrebbe chiedere se ci è mai successo di sentirci spaesati e senza possibilità di agire: ci verrà chiesto quindi di spiegare la situazione e di raccontare cos’abbiamo fatto successivamente oppure ancora, cosa avremmo voluto fare e non abbiamo fatto.

Un esempio di pensiero laterale

Come esempio, per spiegare il pensiero laterale, potremmo prendere questo: cosa fareste se qualcuno vi dicesse di prendere un uovo e di provare a farlo stare dritto?

La maggior parte delle persone penserebbe in modo logico e cercherebbe in tutti i modi di far star dritto l’uovo, probabilmente sbagliando.

Chi lavora col pensiero laterale, invece, vedrebbe l’ostacolo diversamente e penserebbe di smussare una delle parti dell’uovo, per esempio, per farlo aderire al piano d’appoggio.

Chi ha ragionato logicamente, probabilmente si è fissato un limite mentale per cui l’uovo doveva rimanere integro anche se nel quesito questo dettaglio non era stato menzionato.

Chi ha agito col pensiero laterale, invece, è andato oltre l’immagine dell’uovo integro e ha agito a discapito della pura e semplice logica.

Il pensiero laterale: una soft skill spesso trascurata

Questa soft skill viene spesso sottovalutata, ma spesso è proprio la capacità del pensiero laterale che può far la differenza per l’azienda, poiché tende ad abbattere le barriere dell’agire esclusivamente seguendo la strada più probabile escludendo qualsiasi tipo di alternativa.

Come sviluppare il pensiero laterale

Ci sono diversi esercizi per sviluppare il nostro pensiero laterale.

Nel manuale di Edward de Bono ne vengono elencate diverse. Vediamo di seguito quelle più interessanti.

La consapevolezza

La nostra mente prevede due fasi del pensiero. La percezione, ovvero il momento in cui il nostro cervello inquadra il problema o l’ostacolo in uno schema preciso e il momento successivo ovvero quello in cui utilizzando quello schema, si cerca di arrivare alla soluzione.

Purtroppo non sempre lo schema scelto è privo di errori, anzi.

Essere consapevoli di queste “falle” è il primo passo per sviluppare il proprio pensiero laterale, sapendo quindi che la nostra mente è portata spesso ad agire per preconcetti (anche inesatti) per risolvere un determinato problema.

Considerare le alternative

Per allenare il pensiero laterale è fondamentale considerare sempre le alternative, anche quando si pensa di avere individuato la giusta soluzione. Non bisogna di fatto, mai sottovalutare nulla.

Alterare gli elementi posseduti

Un altro ottimo esercizio da fare per allenare il pensiero laterale è quello di rimescolare le carte in gioco. Invertendo per esempio, le relazioni tra gli elementi posseduti o eliminando degli elementi dati per scontati. Questo aiuterà la nostra mente a vedere ed analizzare le cose diversamente.

Fare attenzione al caso

Per risolvere un problema, spesso, la nostra mente si concentra essenzialmente su un elemento, perdendo la visione generale ed eliminando qualsiasi tipo di stimolo esterno.

Potrebbe invece essere la svolta del problema lasciar entrare questi stimoli e situazioni non pianificate. Questo perché la nostra mente sarebbe portata a pensare in modo non convenzionale percorrendo strade che diversamente non avremmo preso.

Allenare la curiosità

Un altro consiglio è quello di allenare la propria curiosità. Non dovremmo mai adagiarci su una singola soluzione, ma cercare notizie, leggere, imparare sempre qualcosa di nuovo e aprire la nostra mente a schemi sempre nuovi.

Inoltre esistono una varietà di esercizi, che si possono trovare tranquillamente online e in cui cimentarsi per allenare quotidianamente il pensiero laterale.

Conclusioni

Non c’è dubbio sull’importanza del pensiero laterale, sia nella vita privata che in quella lavorativa, assume un ruolo importante nella risoluzione di diversi tipi di situazioni.

Pensare in modo verticale è altresì importante, ma non dobbiamo costringere la nostra mente in costrutti troppo logici o troppo probabili, il giusto compromesso e la coesione fra questi due tipi di pensiero, saranno sicuramente l’asso nella manica da sfoderare al momento più opportuno.


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